Chi non conosce Antonio Capasso alzi la mano.
Antonio, più popolare come Andò, dal suo blog AndòCorri, è il fotografo di riferimento al quale sorridere sempre durante una corsa a Milano e dintorni, che sia una gara su strada o la classica tapasciata nei campi. Lui conosce tutti e tutti lo conoscono.
Napoletano, con il sorriso e la battuta sempre pronti, lo si trova fin dal giorno prima nei Village dei grandi eventi ed è l’ultimo ad andare via il giorno delle competizioni.
Con le sua macchina fotografiche in spalla, è costantemente pronto a cogliere felicità, dolori ed emozioni di chi partecipa alle corse. Colui che immortala le partenze, gli arrivi e soprattutto la fatica, gli abbracci, le lacrime, la gioia, il sudore e tutte le espressioni che passano sulle facce dei runner, principianti o atleti di primo livello che siano, alla prima corsa o alla centesima, a metà percorso o al traguardo. Antonio è stato anche un podista realizzando 2 Maratone, tante Mezze e molte altre gare nonostante abbia cominciato a correre in tarda età.
Ma vediamo se riusciamo a carpire qualche segreto legato al lavoro di fotografo sportivo di Antonio.
Ciao Antonio, come e quando sono nate la tua passione per lo sport e quella per la fotografia sportiva, in particolare per la corsa?
Ciao Lucrezia, ciao amici! Che dire… La mia passione per la fotografia è cosa antica, come il rullino fotografico… ero giovane e nasce anche dagli studi artistici fatti. Mi sono dedicato alla fotografia sportiva, in particolare podismo e atletica leggera, quando ho smesso di gareggiare come podista per il piacere di restare nell’ambiente. Inizialmente la quantità di foto che scattavo era molto limitata e mi servivano più che altro come compendio agli articoli che postavo sul mio blog e se dovessi determinare una data d’inizio dell’attività fotografica con una certa assiduità sarebbe tra il 2006-07.
Quali sono le maggiori difficoltà che riscontri in questo lavoro?
Quando si fanno le cose per passione non vi sono mai grandi difficoltà ma… il fotografare stando più o meno fermo per ore sotto l’acqua (ricordate l’ultima Maratona di Monza!), oppure stare girato alla rovescia su una moto che non ha il bauletto per poggiarti, fotografare di notte perché con il flash le foto non sono mai belle, ecco queste sono alcune difficoltà. Ovviamente ciò vale per le foto sportive, in altri contesti vi sono difficoltà ma di natura diversa.
Quale tipo di macchina fotografica e obiettivo usi? Quali le inquadrature che preferisci fare?
Di solito utilizzo due macchine Canon e due obiettivi differenti, un 17/55 f 2,8 e un maneggevole tele 70/200 f4 per i primi piani e i soggetti lontani; ma sono del parere che la macchina fotografica è relativamente determinante nella buona riuscita della foto, determinante è chi c’è dietro l’obiettivo e l’attimo che riesce a cogliere. Le inquadrature che prediligo sono le espressioni dei volti dove spesso si riesce a leggere tensione, gioia, fatica o delusione.
Tuo figlio ti segue in questa passione, quali consigli hai dato a lui e daresti a un giovane che vuole seguire le tue orme?
A Valentino inizialmente ho passato solo qualche informazione di carattere tecnico, poi i giovani, se fanno le cose con passione, imparano presto, elaborano velocemente e trovano da soli la personale strada espressiva. In sostanza si può insegnare solo ad utilizzare il mezzo e qualche trucchetto poi bisogna far da soli.
La corsa è uno sport veloce, quali accorgimenti utilizzi per fermare l’immagine? Come ti muovi sul percorso?
Occhio attento e tempi di esposizione veloci o velocissimi in funzione del soggetto da fotografare e la disponibilità di luce ambientale. Durante una gara normalmente preferisco muovermi a piedi ma all’occorrenza in moto, in auto se si tratta di gare su strada, il quod nelle gare di montagna.
Il digitale e il social quanto hanno contribuito nel tuo lavoro? Ti hanno aiutato o penalizzato?
La foto digitale permette di realizzare migliaia di foto durante una gara per scegliere poi gli scatti che ritieni migliore, e se necessario, elaborare a computer i file per migliorarli come luce, colore, definizione, contrasto… con certi software puoi salvare una foto mal riuscita e con un po’ di fantasia farla diventare perfino interessante! I social sono casse di risonanza per qualsiasi tipo di attività e se si usano con parsimonia e onestà possono essere di molto aiuto per far conoscere la tua attività anche se si tratta di un hobby come nel caso mio.
Grazie Antonio, ci vediamo sulle strade delle prossime corse!
Trovate le foto delle corse di Antonio Capasso a questi link
FACEBOOK https://www.facebook.com/AndoCorriPhotos/
BLOG https://andocorri.blogspot.it/
INSTAGRAM https://www.instagram.com/andoantonio/