Cosa succede in città

Apro, a partire da oggi, una nuova sezione sul blog, quella dedicata a mostre e musica. E inizio con due resoconti freschissimi di concerti appena visti, a distanza di qualche giorno uno dall’altro. Il più atteso, dopo due anni di chiusure dovute alla pandemia, è ovviamente quello di Vasco. Ecco, a caldo, le prime impressioni.

VASCO È VASCO. A PRESCINDERE

Vasco è tutto, è ricordi, è adolescenza, giovinezza, amicizie, canne, birre, amori, trasferte, Rolling Stone, San Siro, Modena Park. Emozione pura sempre. Agitazione appena si accende il palco.
Vasco è. Il Blasco. Il Kom. Ancora una volta.
Ancora un concerto. Ancora Milano. Ancora ottantamila.
A cantare insieme, finalmente, ancora.
Però. Però ieri sera sembrava di essere tornati a un concerto degli Anni ’80-’90. Non certo per la scaletta che, anzi, li ha appena sfiorati (purtroppo). Ma per la presenza sul palco, per le lunghissime parti strumentali, gli assoli di chitarra, tromba, batteria, la canzone della corista, i silenzi tra un pezzo e l’altro.
Il concerto è iniziato 10′ prima rispetto al previsto e noi in coda ai bagni..è durato poco meno di 2h e mezzo, di cui però almenoooo mezzora di strumenti, più di 5′ di fuochi d’artificio sulle note di Albachiara, pochi pezzi storici, e frasi rivolte al pubblico che suonavano un pò ripetitive.
Due anni che aspettiamo, due anni difficili per tutti. Vasco non proprio all’altezza di Modena Park, ma quando canta dà davvero tutto se stesso. Certo, non è neanche più giovanissimo e neppure noi  ma certo è che quando canta lui smette pure di piovere e grandinare. In più, per vivere davvero ogni momento, con ogni suo turbamento e come se fosse l’ultimo, bisogna andare comunque a vederlo. E facendo due conti sono circa 40 anni che lo vedo in concerto.. e sono ancora qua!
Location bellissima (il nuovo Ippodromo Snai, enorme), terreno perfetto nonostante il temporale di poche ore prima, acustica più che ottima, palco gigantesco, luci spettacolari, giacca di pelle rossa super, birra 4 token = 8 €, quindi gente meno molesta del solito, panino da casa, controlli zero, tanti bagni e tutti in ordine. Uscita del Popolo di Vasco a fine concerto abbastanza scorrevole.
Vasco è sempre Vasco. Forever and ever.
Però Vasco, torna a San Siro, che quella è casa. Quella è casa tua.
Love you, forever and always ❤️
photo 1,2,3,5,6,7, 8 e cover courtesy facebook.com/vascorossi

TANANAI

Il concerto di Tananai, ragazzo di 27 anni che è conosciuto ai più, me compresa, per essere arrivato ultimo all’ultimo Festival di Sanremo ed aver festeggiato come se fosse stato il vincitore, è invece stato un concerto un pò diverso. A differenza di Vasco, che ha unito ben 4 generazioni, da Tananai, al Fabrique, erano presenti 3000 persone giovani, mica come noi anzianotte, le uniche tra l’altro con indosso la mascherina tutto il tempo! il concerto è stato divertente, si sentiva bene a sprazzi, quindi abbastanza male, ma lui ha tenuto bene il palco, è simpatico carino timido e sempre con la sigaretta in bocca che fa molto rebel. A sorpresa sul palco anche Fedez e un altro a me sconosciuto con il quale pare sia partito un limone. E vabbè. Oramai tutti baciano tutti in questo mondo fluido!
Cos’altro aggiungere? Ha cantato le sue canzoni , ha fatto un pò di dj set, è sceso tra il pubblico, un’ora e mezza e liberi tutti.

photo 5,6 courtesy instagram.com/tananaimusica/

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