DeeJay Ten. Dodici anni di successo

Quest’anno l’iscrizione alla DeeJay Ten non l’avevo neanche presa in considerazione, avendo deciso qualche mese fa di andare a Londra con le #girlsss che avevano vinto con il ballottaggio il pettorale per la Royal Park Half Marathon. Personalmente il pettorale non l’avevo, ma ero certa di trovarlo sotto gara da qualcuno che per vari motivi avrebbe dovuto rinunciare. Così non è stato, anzi sono subentrati altri problemi miei e quindi decido di non partire più nonostante avessi già il volo prenotato. Ma tant’è, proprio non potevo. E, ovviamente, da quel momento lì, per la legge di Murphy, son fioccati pettorali, anche gratis! Mi metto allora alla ricerca di un introvabile pettorale per la Deejay Ten e stiamo parlando di giovedì, tre giorni prima della gara. Cosa impossibile sapendo che era già sold out da settimane e che su tutti i social un sacco di persone ne era alla disperata ricerca. Ma ci provo e, udite udite, ci riesco anche con una certa facilità..che ragazza fortunata!

La mia Deejay Ten , la dodicesima edizione, comincia così. Con una grande felicità che stempera la tristezza per non essere andata a Londra. Vado al Village in piazza del Cannone sabato pomeriggio, e già si respirava l’aria di evento che sempre questa corsa porta con sè. Le code interminabili c’erano solo allo stand per far stampare il proprio nome sulla maglia o ritirare i vari omaggi. Stavolta rinuncio a far la Regina del Gadget. Recupero il pettorale, la maglia, il cambio di nome abbinato al chip, ringrazio di dovere chi sa e mi aggiro senza meta li per lì, mentre dal palco comunicano che ci sono ancora posti per poter partecipare al flash mob per far il video promozionale della radio l’indomani mattina prima della corsa, alle ore 7 in Piazza Duomo. Vuoi non esserci? E quintdi taaac, dò il nominativo e prendo la felpa per le riprese.

Sempre dal palco annunciano il Meet&Greet con Linus e il Trio Medusa alla Triennale, essendo un sabato per me liberissimo da qualsiasi impegno visto che dovevo essere a Londra, decido di andare, sia come fan della Radio, di Linus e del fatto che si parlerà di corsa e non solo. Un’ora e passa di chiacchiere libere e domande dal pubblico decisamente molto interessante. Corro da tanti anni e spesso mi sono chiesta cosa c’è dietro a un’organizzazione simile. Mi è capito di essere dietro le quinte per organizzare la Missione Marziana, delle feste personali o altre cose più piccole, dove il coinvolgimento esterno era minimo. Mentre questa conversazione con Linus mi fa riflettere un pò di più e quindi durante la corsa è un pensiero che mi torna in mente e inizio a farci caso.

La mattina di domenica inizia alle 6, li mortaccissimi del flash mob, un freddo porco al quale ancora non siamo abituati, piazza del Duomo silenziosissima per qualche minuto poi dal palco arriva la musica con Alex Farolfi. Il piazzale è delimitato da un nastro e sul pavimento c’è un’enorme scritta bianca fatta di panno con le lettere gigantone di DeeJay. Noi partecipanti siamo con felpe bianche e rosse, i colori ufficiali del logo della radio e siamo disposti in file ordinate su 8 gate dai quali le ragazze dello staff ci fanno entrate e disporre in maniera precisa sulle lettere. Solo per fare questa cosa ci sono ad ogni ingresso 2 persone della sicurezza, più 8 ragazze che ci posizionato, i ragzzi sul palco, una coreografa, colui che ci dice cosa fare, i passi del flash mod, Farolfi alla musica e Diego a fare un pò di colore. Il flash mob si dilunga un pò troppo, nonostante l’organizzazione perfetta, ma cavolo alle 9.30 siamo ancora li non abbiamo bevuto il caffè, dobbiamo depositare le sacche vicino all’Arena, andare in bagno e la corsa comincia alle 10!! Aiuttttt è tardissimissimooooooo e io odio non essere in griglia quando ci devo essere!!

Corro come una lippa a lasciare la sacca, contromano rispetto al tutto il fiume azzurro di persone che sta andando nella direzione giusta, il Duomo, il village è ancora pieno di gente perchè comunque le partenze son scaglionate, ma il mio deposito borse è lontano non lo trovo mi innervosisco è tardiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!! Corro corro e riesco a tornare in Duomo quasi in tempo.. la wave rossa, la prima e la mia, è già partita, ma talmente tante sono i partecipanti che riesco a entrare in griglia e partire giusta, a due minuti dallo sparo…ma ecco, capisco che 3 vezzi pregara li ho anche io: essere in griglia nel momento della partenza, allacciarmi le scarpe appena prima, ed essere presente allo sparo dei coriandoli..e stavolta niente di tutto questo. Ma fa niente, ho il mio pettorale e sono strafelice già così. Parto ed è fantastico perchè per tutto il percorso corri con un sacco di gente intorno. Hai sempre qualcuno anzi tanti che hanno il tuo passo. Credo che sia davvero una delle pochissime gare dove tutti gli iscritti indossino la maglia ufficiale dell’evento.

Quindi ecco, le mie considerazioni post gare stavolta sono un pò diverse dal solito. Anche io anni fa avevo partecipato a una DeeJay Ten non bene organizzata, secondo me, e mi ero detta mai più, invece ci ho ripensato perchè comunque è L’EVENTO dell’autunno, della città di Milano, è una festa dove tantissimissima gente partecipa per la prima volta, dove puoi fare il personal best, dove puoi divertirti, dove puoi fare il fissone se superi il muro di runner, dove come ti giri incontri gente che conosci, dove corri nelle strade della TUA città. Dove puoi avere un tuo pacer personale, o affidarti al gruppo di pacer che pensa per te a quanto andare e tu puoi correre rilassato e sereno. Dove tutti arrivano con il sorriso anche se è stato uno sforzo pazzesco, dove la crew Nike ti aspetta poco prima del traguardo per festeggiarti comunque sia andata. Dove a fine corsa hai la medaglia. Una gara del genere comporta non so esattamente quanta organizzazione a livello di territorio, vigili, permessi, ambulanze, volontari. Migliaia di persone che si rendono diponibili affinchè tutti possano divertirsi. Non so quante persone con la musica fossero sul percorso, ma almeno ogni 400-500m ce n’era una, i volontari dei ristori, quelli del deposito borse, quelli della consegna pettorali, e della consegna del ristoro finale, quelli disposti sul percorso, i fotografi. Cioè, non ci si rende conto ma davvero c’è una macchina organizzativa non indifferente. E non parlo solo della DeeJay Ten, ma anche di altre corse che comportano lo spostamente di tante persone, della chiusura delle strade, delle ambulanze, dei vigili e di tutto quello che ci gira intorno.

Davvero troppe persone insultano la gara, forse perchè alla fine è una cosa che funziona, e questo probabilmente dà fastidio, o forse è solo perchè Linus non è simpatico a molti, ma torno a ribadire che è un evento di enorme importanza per Milano, che invoglia anche persone da fuori città solo per poter dire io c’ero, che smuove persone dal divano per fare 5 km, che ogni runner è un runner se fa una corsa. La Deejay Ten è una corsa e una gara a tutti gli effetti, è una festa e se il prezzo può sembrare eccessivo forse bisogna pensare anche a tutti quello che c’è dietro. E che comunque solo il valore di una maglia dello sponsor vale il costo. Che la medaglia è lì a premiarti del tuo sforzo e della tua partecipazione. Che la cosa importante è che la gente alzi il culo dal divano, e la Deejay Ten riesci in questo e col sorriso di tutti. Fare movimento divertendosi. Che nel mondo non è che le corse sono solo dei fissoni, e che non siete nati fissoni, o forse sì, ma insomma anche voi che solo le critiche avete iniziato da zero. In ogni caso, io come molti altri abbiamo portato a casa il PB nonostante il fiume azzurro interminabile, abbiamo riso, preso freddo, sudato, bevuto, corso, indossato la maglia, messo al collo la medaglia, abbracciato chi ci aspettava al traguardo, esultato alla fine, salutato chi ci superava e chi ci ha superato, fatto il tifo a chi è arrivato dopo di noi, fatto foto e tutti, e dico tutti e 30000, mille più mille meno, sono arrivati felici e sorridenti e soddisfatti. Quindi cosa posso dire? Ci vediamo il prossimo ottobre!!! Grazie Ivan0, a Pigeon Project Milan0, e alle mie gambette che mi hanno portato per due domeniche consecutive a correre comediocomanda

Dal Devoto-Oli.
Corsa:
Modo di locomozione per il quale si solleva un piede prima di aver posato l’altro
Gara: Impegno di superarsi a vicenda, sussistente fra due o più persone ugualmente desiderose di conseguire una vittoria o una soddisfazione morale

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