Torna il 9 settembre la 6ª edizione della Gran Fondo del Naviglio, organizzata dalla Asd Terre dei Navigli Sport e Natura. Una gara non competitiva su tre distanze, tutte a favore di corrente, davvero impegnative. Tre orari e tre luoghi di partenza differenti che culmineranno tutti nella Darsena di Milano.
La distanza più dura, la più lunga, quella di 25 km, che metterà alla prova anche i nuotatori più esperti è quella con partenza da Cassinetta di Lugagnano alle ore 13 di sabato 9 settembre.
Il percorso medio di 14 km, con orario presunto alle ore 14.30, parte da Gaggiano.
Mentre la distanza più breve, di 2,5 km, vedrà il via da Milano, dalla sede della Canottieri Milano, con orario presunto intorno alle 16.30.
Le iscrizioni, già aperte, sono differenziate per tipologia di percorso. La breve parte da un costo di partecipazione di 35 euro, la media di 70 e la distanza più lunga di 75 euro.
Le iscrizioni chiudono il 10 agosto 2017. La quota comprende la medaglia, un gadget di ricordo, i rifornimenti lungo il percorso, il ristoro finale e il pasto a buffet riservato agli atleti, la sera post competizione. Su richiesta e in un numero limitato si può prenotare, a pagamento, il servizio di trasferimento alle tre partenze e il rientro della propria borsa cambio al traguardo.
Nella prova di gara è ammesso nuotare nella scia degli avversari ed è consentita la libertà di scelta dello stile di nuotata. Per tutto il regolamento riguardante i costumi, la muta, i documenti necessari all’iscrizione potete trovare le risposte alle vostre domande direttamente sul sito ufficiale.
La Gran Fondo del Naviglio ha scelto come Charity Partner l’Associazione CAF, Onlus milanese che dal 1979 accoglie e cura in modo professionale minori vittime di gravi maltrattamenti e abusi. L’obiettivo è quello di regalare la possibilità di frequentare un corso di nuoto ai bambini e ai ragazzi ospiti delle sue Comunità Residenziali. Puoi donare le tue bracciate all’Associazione Caf tramite il portale Rete del Dono.
Curiosità e storia_ Nel 1895 la Canottieri Olona, fondata soltanto l’anno precedente, organizza nel mese di gennaio, proprio nei famigerati tre giorni della merla, una gara di nuoto nelle gelide acque del Naviglio Grande.
Si presentano 7 impavidi uomini che sfidano il freddo sulla distanza di 150 metri. L’avvenimento, bizzarro e originale, contribuisce in maniera non trascurabile a diffondere il nuoto, che alla fine dell’Ottocento è una disciplina ancora poco praticata. Le piscine sono poche, nascono i primi bagni pubblici e il solo luogo cittadino deputato all’attività natatoria, all’infuori dei Navigli e del corso dei fiumi, è rappresentato dai Bagni Diana, privati e economicamente non accessibile a tutti. L’iniziativa da vita al cimento invernale, che si sarebbe protratto con alterne vicende fino agli anni ’60. Intanto il nuoto è diventato disciplina olimpica raccogliendo numerosissimi praticanti arrivando così ad essere uno degli sport più seguiti. Insieme al cimento invernale altre gare natatorie si sarebbero susseguite sulle acque del Naviglio.
A partire dal 1913 nascono le Popolari di nuoto, probabilmente le più antica della città di Milano. La prima edizione di quella competizione, nota anche come coppa Scarioni, dal nome del suo ideatore è datata 20 luglio 1913 e Milano – con lei Torino, Venezia, Genova, Firenze, Roma, Napoli e molte altre città – ospitò un evento natatorio senza precedenti, una vera e propria festa dell’acqua. In città, quella domenica, 319 nuotatori si misurarono sulla distanza di 500 m. La novità era rappresentata dal fatto che la competizione era aperta a tutti, giovani e meno giovani, dilettanti e improvvisati, nuotatori provetti (pochi) ed esperti (ancor meno).
Le diciannove batterie si svolsero dalle 7.30 alle 14 nei pressi della cascina Restocco, lungo via Lodovico il Moro. La gara di finale, che vide impegnati 35 nuotatori, si svolse sulla distanza di 1000 metri ed ebbe luogo nei pressi della Darsena di Porta Ticinese. Alle eliminatorie presero parte atleti in rappresentanza di società sportive come l’Olona e la Milano ma anche cosiddetti atleti liberi, rappresentanti un’istituzione cittadina, un ente benefico o anche soltanto un piccolo circolo.
Con il passare degli anni la Coppa Scarioni, crebbe di numero, dai complessivi 1600 concorrenti del 1913 ai 9420 del 1932, quota record mai più superata. La principale invenzione di Scarioni fu quella di ovviare alla carenza cronica di impianti sportivi, nella fattispecie di piscine, di cui Milano soffriva a quei tempi. Nel frattempo infatti i Bagni Diana erano stati chiusi e la sola alternativa ai Navigli era rappresentata dal Bagno al ponte delle Gabelle, costruito a Porta Nuova nel 1910. Nel 1938 le città coinvolte nella competizione furono la bellezza di 410, ma a quel punto era già diventata una competizione strutturata, dalla durata più lunga, che prevedeva eliminatorie cittadine, provinciali, regionali e infine la finale nazionale che si svolgeva ogni anno in una località diversa.