Il ritorno alle tapasciate. L’alba, le amiche, l’Adda, le salite, sbagliare strada, ritrovarsi

Era da Pasquetta che non facevo una tapasciata, dalla bellissima Marcia dei Ciliegi in Fiore di Casterno, e ieri sera ho deciso che oggi poteva essere l’occasione giusta per fare qualche km che altrimenti non avrei fatto. Sveglia alle 5.30, colazione, crema protettiva, pantaloncini, scarpette e puntuale alle 6.30 scendo che Monica passa a prendermi. Raggiungiamo Erika e Daniela, recuperiamo anche Franca e belle pimpanti andiamo verso Canonica d’Adda dove oggi c’è la 29a Camminata dei 7 Ponti.

Quattro le distanze di corsa proposte dall’organizzazione, la Proloco di Canonica d’Adda, i 7, 12, 16 e 21 km. Visto che ci sono i 12km, decido di buttarmi su quelli, che coincidono perfettamente con il poco allenamento di running che ho nelle gambe e con la decisione di non andare oltre i 15km. Con me anche Franca. Monica e Erika vanno per i 21, Daniela sceglie i 16km.

Partiamo tutte insieme e praticamente tutte insieme stiamo per tutta la durata della tapasciata. I paesaggi sono meravigliosi, il canale di acqua da una parte e l’Adda dall’altra. Boschi, sterrato, asfalto, salite, ponti,, chiese e santuari. Una corsa nel verde davvero bellissima. Peccato che sia mal segnalata. Nel momento in cui i percorsi si dividono e dovremmo prendere per i 12, non si capisce dove bisogna andare e alla fine andiamo per i 16. E per tutto il percorso troviamo poi solo indicazioni per i 21km.

Si sa che i percorsi più lunghi sono anche i più belli, ma detto questo se uno pensa di farne 12 non è che sia bellissimo farne 4 in più. I ristori sono tanti, i ponti che attraversano l’Adda suggestivi, e tutta la natura è davvero moto bella. Noi, senza Franca che abbiamo perso, parliamo quasi tutto il tempo, l’andatura lo permette e le salite ancora non ci hanno frenato. Daniela ed io prendiamo  la strada dei 16 ma pure qua o sbagliamo noi o davvero i segnali sono invisibili.

Ritroviamo al ristoro Monica e Erika che avevamo salutato pochi km prima e quindi scopriamo che pure noi siamo sul percorso dei 20km. Non benissimo. Io già non ne potevo più al quindicesimo, figuriamoci scoprire che mancano ancora 4-5 km. La muerte.

Però la compagnia è davvero perfetta, credo di non aver mai fatto una corsa così in sincronia di passo, e mi rendo conto che senza di loro oggi non avrei fatto assolutamente niente, se non stare in piscina…cosa che comunque farò fra un quarto d’ora.

Finalmente riconosciamo la strada del ritorno, Monica allunga il passo e torna alle sue velocità, Daniela nonostante il lungo fermo ne ha ancora, Erika va e al solito chiudo la carovana con tanto di affanno. Sono le 10, fa un caldo boia, i ristori sono finiti, l’arrivo è a un passo da noi ma l’orologio segna 19,5 km..e  se ho fatto 30 non vuoi fare 31 nonostante voglia solo fermarmi per sempre, tipo statua di marmo?

No, faccio il giro e il giro due volte dell’isolato per fare la cifra tonda dei 20km. Due ore. Senza allenamento con 5 ore di sonno sulle spalle, solo un caffè e guarda qua.. tempo di tutto rispetto! Incredibile.

Ristoro finale abbastanza scarso, l’acqua, tiepida, finisce praticamente subito e dopo aver fatto 8 km in più del previsto non è che sia particolarmente felice, ecco. Figuriamoci tutti quelli che devono ancora arrivare sia di corsa che in camminata come potranno stare arrivando senza trovare ne acqua ne the. Assurdo.

Ritiriamo la borsa gastronomica, ci cambiamo, saliamo in macchina e torniamo verso casa.

Devo tornare a frequentare le tapasciate, comunque sia danno sempre tante soddisfazioni senza avere l’ansia da prestazione, i posti nei quali si corre sono sempre piacevoli sorprese e i paesaggi riposanti e distensivi come solo il verde che ti circonda sa darti.

«Ogni uomo è solo quello che/Scoprirà inseguendo le distanze dentro sé/
Quante deviazioni/Quali direzioni e quali no? Prima di restare in equilibrio per un po’/
Sogno un viaggio morbido, dentro al mio spirito..»

#YouCanBeHero

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