Maratona dles Dolomites. L’incoscienza in un click

Sono passati due giorni da quando ho saputo di essere stata estratta. Mi sono iscritta senza neanche sapere cosa fosse solo perchè Francesca, oramai mia fidata partner in crime, mi ha scritto su whatsapp, alle 22.30 del 5 novembre, che a mezzanotte chiudevano le preiscrizioni e che si poteva partecipare solo con l’estrazione. A cosa? vai vai, muoviti!!

#Madechestavamoaparlà, proprio non lo sapevo. In realtà neanche adesso che sono stata sorteggiata so a cosa andrò incontro. Dunque, a un’ora e mezza dalla chiusura, e notare che le preiscrizioni erano aperte dal 15 ottobre, ho cliccato sul link che mi ha girato Francesca, ho compilato tutte le caselle e ho inviato. Sulla fiducia.

E così, ora, mi trovo preiscritta alla Maratona delle Dolomiti, quella che fa sempre Linus per intenderci. Ma io cosa ne so di questa gara sulla due ruote? Niente. Assolutamente il vuoto assoluto.

Così scopro, dopo ovviamente, che è la GranFondo italiana più ambita di tutte, anche a livello internazionale, che ci sono sette e più Passi da scalare, che ci sono state 32mila richieste di partecipazione. TRENTADUEMILA. E hanno scelto me. E anche Francesca, cosa incredibile questa! La faremo insieme. Lei era il terzo anno, forse quarto che ci provava e appena sorteggiata mi ha scritto di guardare la mail. Ma a me niente, quindi non ho risposto. E dopo un’ora, eccola lì la mail che mezzo mondo ciclistico vorrebbe avere nella propria casella, da incorniciare. In tantissimi mi hanno detto Fortunata te, ma dal mio punto di vista ancora non so bene se esserlo o meno.

Comunque sono stata sorteggiata, la mail è proprio arrivata a me, che inconsapevolmente ho cliccato su una gara che pare essere, oltre che ambita, stupenda per i meravigliosi paesaggi, quella da fare assolutamente se se ne ha la fortuna, quella che: beata te sono anni che ci provo ma niente, ma sarà anche durissima, e senz’altro lo sarà per me. Che continuo a fare cose nella più totale incoscienza, in realtà mai e poi mai avrei pensato di essere sorteggiata. La fortuna aiuta gli audaci, e i principianti!

Comunque sia, adesso c’è solo da pedalare. I percorsi sono tre: il percorso Maratona lungo 138km con dislivello 4.230m, il medio di 106 km e 3.130 m di dislivello e il Corto di 55km con un dislivello totale di 1.780m. L’idea, al momento, è quella di buttarci nel percorso medio. E non bastava no, essermi già iscritta al un altro Ironman 70.3, no.

Nata nel 1987 per festeggiare i 10 anni della società ciclistica, è diventata una manifestazione entrata nella storia delle gare ciclistiche non professionistiche a livello mondiale. Dal 2000 la Maratona ha un tema e quest’anno è quello dell’Arte. Novemila partecipanti sulle due ruote che percorreranno il Passo Pordoi, Sella, Gardena, Valparola, Falzarego e altri nell’incantevole cornice dolomitica, il 5 luglio 2020, partenza all’alba. E solo la quantità di ciclisti mette paura, le salite mettono paura, le discese mettono paure, il dislivello e i km. Tutto mette paura, ma l’incoscienza ti dà il coraggio, perchè non sapere cosa mi aspetta me lo fa affrontare a cuor leggero. Al momento ovvio. Poi voglio proprio vedere quando arriverà luglio!

Sarà un’emozione unica, da pelle d’oca, magnifica e faticosissima, ma anche un’occasione nuova, imperdibile, indelebile. Le Dolomiti, l’alba, i serpentoni, i muscoli che bruciano.

Non mi resta che pedalare pedalare e pedalare ed essere felice di questa inaspettata opportunità, dove c’è una medaglia c’è Superlù!

#mdd34 #noncirestachepedalare

Al mondo non c’è coraggio e non c’è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza.
La coscienza è paura, l’incoscienza è coraggio.
Alberto Moravia

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