#Milano21. Bella strabella bellissima

#Milano21. La gara perfetta. Quella che ti sveglia alla mattina e che non hai voglia, è buio e ancora ancora ti domandi ma perchè mi sono iscritta e poi esci prendi la metro e il cielo è bellissimo, e fa freddissimo un vento che non si sentiva dal ’42 e sotto la tuta ho gli shorts ma almeno mi sono messa la termica, la manica lunga e la maglia sopra e per fortuna ho avuto il quizzo di mettere nella sacca i pantaloni lunghi e i guanti e due buff che in testa oggi ci voleva proprio. E già in metro c’è aria di evento.
La mezza d’autunno. La #Milano21 che aspettavo da 2 mesi per cercare di stare per una volta sotto le due ore, senza fare foto al paesaggio, senza salutare a destra e manca, la mezza che volevo preparare come dio comanda, con le ripetute le salite gli allenamenti giusti. E invece, anarchia. Totale. Alla fine in questi due mesi ho sempre e solo corso di domenica, gare milanesi da 10 km, pb inaspettati, ma sempre e solo 10km. Nessun allenamento infrasettimanale. Solo palestra. Core. Training. Omnia. Plank. Squat. Piscina, Bike. Zero voglia di correre. La noia. Chi ha il pane non ha i denti. Nessun infortunio, un piccolo dolore al ginocchio ma uscito 2 settimane fa, niente di che. Solo nessunissima voglia di correre.
 
Ieri il ritiro del pettorale, La maglia. Le maglie. Il cazzeggio allo stand. Il gorgonzola. Una stanchezza fisica che ero in giro dalle 9 del mattino con un party workout fighissimo sulle gambe che mi ha ammazzato del tutto, ma bello vero e in giro a camminare, freddo pioggio umido tutto ll pomeriggio, un pranzo veloce da McDonald. Il ritorno a casa con Cristina e le risate quando mi parli in milanese che solo io so quanto mi fai ridere. E gli spaghetti pomodorini e tonno. E la foto per il blog. E boh, dai domani si fa e quel che si porta a casa è tutto oro. Il pensiero della sera.
 
Poi. Poi ecco, arrivi in zona, la fila al bagno, il caffe in metro, il foglio di alluminio a ripararmi dal vento, i saluti, i baci, la griglia. I palloncini. I pacer. La gioia di esserci. La prima edizione. Era già di due mesi fa l’idea di incollarmi a quei delle 2 ore, metti che poi sto bene gli ultimi 500 metri mi lancio. Metti che. Ma non ho allenamento. Sarebbe un miracolo. E io una miracolata.
 
Mi piaceva tutto stamattina. L’aria frizzante, l’abbigliamento, i guanti salva mani, l’umore, le chiacchiere alla partenza con Giulio, l’aver dimenticato il marsupietto con i gel (questo ecco mi piace un po’ meno) il presentarmi ai pacer, che appena scopro i nomi li ringrazio ad uno ad uno, le nuvole bianche, il cuore tranquillo. Situazione rilassatissima. Dio, che bene che sto. Che bella che è Milano, oggi. Applausi a Sara Dossena per il suo esordio col botto a New York, alla Straneo, a Meucci. Gente che va.
Countdown. Si parte.
 
E così, è andata. La più bella gara di sempre per me. Bello il percorso anche se alcuni punti neanche mi ricordo di averli passati, sarò stata in trance, i pacer silenziosi e precisi come degli svizzeri a parte i primi 3-4 km che han dovuto recuperare e io pensavo di morire, e al decimo che mi sono fermata ai bagni chimici ma li ho ripresi e pure li pensavo di morire. Che bella, strabella bellissima gara. Mai (quasi mai) guardato il Garmin. Attaccata ai pacer, senza un pensiero una responsabilità un’ansia e pure sfatato l’incubo dell’attacco di panico in zona Ticinese è filato tutto liscissimo.
 
E sono arrivata, un pò a fatica dopo il 19°, che poi il gonfiabile non si vedeva maiiiiiiii, e sono arrivata e sono stata sotto le due ore e ancora adesso neanche ci credo e la commozione e l’abbraccio di Alessandro e poi Roberta.. che bello buttarmi fra le tue braccia, amica nuova, che so che non eri lì per me ma c’eri e quindi grazie grazie.. e grazie Francesca, che mi spiace che sia andata così con tutto l’allenamento ma a prossima spaccherai, e Antonella che sopporti i voli pindarici sportivi e non, e a tutte le Wir che ho abbracciato che sapete che vi voglio tanto bene anche se non ci vediamo poco, e so che me ne volete anche voi 😉😘 e grazie anche alla calorosa accoglienza di tutti gli Urban Runners, del pranzo insieme, del brindisi ai Pb di tutti quindi anche al mio, a Gianluca non so per quale motivo, ma grazie, a Matteo che meno male che ci credevi tu che io mica tanto a dirla tutta ma il risultato c’è e si vede, ma sopratutto grazie di esistere all’olio di Arnica della Weleda. prima dopo durante la cosa migliore al mondo. E naturalmente non fare stretching dopo la corsa che ora non mi alzo dalla sedia dal mal di gambe e di gutei, che mi son presa anche due buste di Rebalance che forse dopo 6 dalla fine della gara che hanno un granchè di utilità.
 
Poi la soddisfazione, che ancora non passa, perchè questo è un pb contro ogni regola, contro ogni logica, contro ogni allenamento, contro tutto. Sarà la testa, il cuore le gambe, dite voi. Io dico solo che oggi ho vinto io. E ho vinto tutto (fino al prossimo pb).  E correre senza cellualre è fantastico, anche se poi non ho nessuna foto.
E mi spiace per tutti i disagi che sto leggendo per i ritiro delle sacche, ma io non ne ho trovati. C’era la coda, sono andata a fare un giro ho preso un the caldo, ho recuperato il telo in regalo, ho fatto chiacchiere, ho giocato col cellulare.
 
La gara perfetta. Lo stato di grazia. Il sorriso stampato. La prossima sarà Pisa fra un mese. Dai che magari mi alleno sul serio, stavolta. 😂😂😂😂
Si, ciaone!

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