Credo ch ieri sera sia stata la prima volta in vita mia che sono arrivata in aeroporto tre ore prima della partenza. Che ogni viaggio è sempre un’incognita e questo ha solo confermato che è vero. Stanotte alla prima edizione della Milano.Linate Night Run eravamo quasi duemila al check-in con così largo anticipo. Tutti sorridenti, nonostante l’ora e le file (tra l’altro velocissime) per ritirare la carta d’imbarco e il pettorale ai desk. Che di solito le scene di attesa in aeroporto finiscono quasi sempre a schifìo nonostante si dovrebbe essere rilassati, sia che si parta per le ferie sia che si torni.
Sapevo di essermi iscritta subitissimo, non appena avevo visto l’evento su Linkedin, neanche su fb, ma avere il pettorale numero 11 non mi era mai capitato, più veloce di un Falcon HTV 2. La gara di ieri, non competitiva di 10 km, era all’interno dell’aeroporto di Linate, quindi con tutte le procedure di sicurezza proprio come se stessimo prendendo un aereo. Check-in, bracciale di riconoscimento che rimarrà al mio polso come un gioiello di Tiffany, pettorale da spillare. Arrivo al gate A17, le hostess hanno ritirato la carta d’imbarco, zaini e borse sui rulli per i controlli di rito e via, verso l’hangar dove c’era il punto di ritrovo e la partenza, il deposito borse e il ritiro della maglia ufficiale. Un’organizzazione perfetta, dall’inizio alla fine.
L’hangar è un bivacco praticamente. La brezza fresca ha reso la temperature estiva piacevolissima e ottima per correre. Infilo la felpa che manca ancora un’ora. Rubo un grissino che comunque sia per me mangiare alle 8 è una cosa che non si è mai vista, e ovviamente alle 11.30 mi sbranerei chiunque, che l’orario mi è più consono.
Tra riscaldamento foto, soste bagno, cambio d’abito, caffè è finalmente arrivato il momento di posizionarsi alla partenza. Puntualissima! Dopo il countdown di Luca, finalmente decolliamo sullla pista in questa corsa unica al mondo.. solo noi, ce l’abbiamo solo noi!
La luna è in alto, il cielo limpidissimo. La pista è illuminata dalle luci di atterraggio, verdi e rosse, a volte è più buio altre più illuminate. Il panorama che ci circonda è fatto di Boing e airbus immobili, solo il rumore dei nostri passi, dei nostri respiri. Il rumore della corsa su questa pista che per una volta non è fatta di tartan.
Una corsa fantastica, che mi auguro diventi un classico milanese. Due drittoni che non finivano più ma qua, se sei uno allenato e non una cialtrona come me, è facile fare il pb. Naturalmente mi si è slacciata una scarpa, quindi sosta forse già tra il 1° e il 2° km. Partita come al solito a bombazza, al 3° mi ero già giocata un polmone, al 5° inseguivo il mio cuore che era fuori di me, al sesto grazie a dio c’erano i fotografi sparpagliati che almeno un sorriso forzato sono riuscita a tirarlo fuori, tra il settimo e l’ottavo i bicipiti femorali gridavano vendetta e mi sono fermata che a rallentare non sono capace ma poi c’era la Ross e quindi ripartita subito, al nono l’unica cosa che pensavo è che sono proprio una cretina a non allenarmi mai come si deve, al 10° finalmente l’onda di gente che vira a destra verso l’arrivo mi fa accelerare come un ghepardo all’inseguimento dell’unica gazzella sul pianeta che gli ultimi 500 metri sono alla morte sempre e comunque, e stasera in aeroporto o voli o non sei nessuno, poi arrivi e la notizia che Filippo Tortu ha fatto 9’99” sui 100 mt, quindi sì, non sono nessuno ma vado lo stesso fiera a prendermi la medaglia, ansimante, sudata, mezza felice, accaldata e assettata e sopratutto corro a fare gli ultimi 200 mt per completare i 10.000 che se no il garmin non mi segna mai i pb e sta cosa mi disturba parecchio e vado a bere 2 litri d’acqua e poi forse riesco a prendere fiato.
Recupero cuore polmoni gambe ma la testa chissà dov’è che mi dimentico pure di fare la foto all’arrivo e devo accontentarmi di farla in ascensore. Vabbè insomma, la morale è che questa corsa è stata unica e bellissima, che continuerò a fare gare senza allenamento, che no, io non ho fatto il pb ma mi sono difesa bene per quanto mi riguarda, che l’adrenalina tiene svegli ma poi neanche tanto se sono le tre del mattino, che quando ti svegli la colazione del campione non basta e mangi due etti di pasta due ore dopo, che è estate, è sabato e domani affronterò il mio primo duathlon e come al solito sono allenata come un bradipo, ma alla fine l’importante è divertirsi sempre!
#MilanoLinateNightRun #MLNR