Red Bull 400. Correre verso le nuvole per toccare il cielo con un dito

Che emozione sempre diversa buttarsi. Buttarsi in nuove esperienze, nuovi allenamenti, nuovi obbiettivi, nuovi percorsi. Cose mai viste, mai neanche lontanamente immaginato di poter fare nella vita. Cose che mai avrei pensato di poter fare fisicamente. E invece.

Lunedì a Predazzo c’è stata la presentazione in anteprima del percorso della Red Bull 400. Un invito al quale era impossibile dire di no. Un’esperienza travolgente. Un viaggio partito all’alba da Milano per raggiungere i meravigliosi paesaggi della Val di Fiemme, in Trentino. Un pranzo leggero a base di salumi del posto, burro, pane nero, cetrioli. Formaggi stagionati e miele. Polenta con formaggio e salsiccia di maiale, con contorno di insalata di cavolo e speck. Accompagnato con un ottimo Teroldego. Due bicchieri, non di più. Che poi in salita mi avrebbe dato alla testa. Un pranzo leggero appunto.

Si risale in macchina, pochi km e arriviamo allo Stadio del Salto di Predazzo, dove sabato 1 Luglio 2017, alle ore 10.30,  si terrà per la prima volta in Italia il Red Bull 400. Eh, direte voi. Eh, dico io quando ho visto a cosa stavamo andando incontro.

Red Bull 400 è la gara più ripida e più breve al mondo, che si terrà sul trampolino K120 dello Stadio del Salto G. Dal Ben di Predazzo, in Val di Fiemme. Inserita in un circuito giunto alla 7ª edizione, coinvolge 13 Paesi a livello internazionale e finalmente approda anche in Italia. Il percorso, di 400 metri, presenta un dislivello positivo di 135 metri e una pendenza del 78%. Partendo dal parterre, i partecipanti devono raggiungere la cima del trampolino. Il numero massimo di concorrenti è 400, e ogni batteria, formata da 50 runner, farà una partenza mass star, cioè in linea.

La gara prevede 4 categorie: individuale maschile, individuale femminile, staffetta mista (4×100) e staffetta uomini (4×100). Gli iscritti alle categorie uomini, donne e staffetta uomini la mattina dell’evento dovranno affrontare le batterie di qualifica, che permetteranno ai 50 migliori di ogni categoria di accedere alle finali del pomeriggio. Vince la gara chi raggiunge la vetta nel minor tempo possibile.

Tomáš Čelko, il campione in carica, è il top runner da combattere. Vincitore a Bischofshofen e a Harrachov nel 2016, il suo miglior tempo è di 3 minuti e 17 secondi ottenuto proprio a Bischofhofen. Il suo allenamento è principalmente in montagna e su scale e gradini.

Dunque, ieri. Alla presenza di Tomas, di Alessandro Pittin, nella squadra Italiana di Combinata Nordica con 15 podi in Coppa del Mondo, e di Antonella Confortola, atleta olimpionica e fondista italiana nonchè ski runner, affrontiamo tutti insieme questa simpatica salita. Breve ma intensa, come si suol dire.

La sensazione dal basso è che la salita e poi lo scivolo arrivino direttamente a bucare il cielo, su in altissimo, in mezzo alle nuvole. Il meteo è bizzarro, in questa giornata di cielo azzurrissimo, la pioggia è leggera ma c’è, il percorso di erba sintetica è senz’altro scivoloso ma la rete di corda ci aiuta a salire. Andiamo a cambiarci, infiliamo scarpe da trail e temerarie con pantaloncino corto affrontiamo questa nuova, incredibile sfida targata Red Bull.

La partenza la facciamo correndo, belle spavalde, diciamo i primi 100 metri, e non  intendo del parterre..ma quelli già sulla pendenza. Poi la montagna inizia a farsi sentire ed è impossibile rimanere in verticale, quindi gattoniamo con una certa classe attaccandoci alle corde e facendo presa sulle stesse con i piedi per poter salire. Ma l’unica cosa qua che sale è il battito del cuore che va a mille, e lo senti in testa e in tutto il corpo. E l’affanno. Un fiatone che non so neanche spiegare. La gambe invece, per quel che mi riguarda, vanno spedite, ma il cuore.. uff mi bombarda da dentro.

Qui naturalmente Manuela ed io non corriamo mica, mentre i 3 atleti hanno già finito la prima parte di pendenza..diciamo circa i primi 250 metri. A voltarsi indietro, il resto dello staff che è rimasto a valle è minuscolo come una formica. Non siamo ancora in cima, ma davvero il panorama è già diverso. Le montagne più vicine, e noi quasi dentro al cielo.

Poi c’è un’interruzione, che non ci sarà in gara, il percorso sarà infatti ovviamente continuo con un collegamento tra la pendenza e il trampolino. Riprendiamo fiato, lo sguardo abbraccia tutto. Gli alberi, il verde. Il silenzio. E il cuore che batte ancora fortissimo.

Ma noi siamo vere atlete, e niente ci fermerà. Quindi riprendiamo velocemente la salita affrontando l’ultimo tratto. I cento metri di trampolino. In verticale praticamente. A lato di entrambe le salite ci sono le scale, che utilizzeremo per scendere, ma nonostante la pendenza non vogliamo fare brutte figure quindi saliamo fino in cima, tra silenzi di recupero fiato e risate.

Una volta arrivate su, niente. Sei il Re del Mondo. La vista è pazzesca, guardare giù da quasi le vertigini eppure salendo è stato sì faticoso ma alla fine non ci siamo neanche rese conto della salita. Non riesco bene a spiegarmi. A vederlo da giù sembrava impossibile e una volta in cima..sembra comunque impossibile essere arrivate fin qua. Ovvio che la gara va fatta a bomba e correndo, ma se si volesse partecipare giusto per sfidarsi e provare mi vien da dire che è una sfida che tutti dovrebbero fare.
Per la sensazione di pienezza una volta in alto.

E poi. Poi non ha piovuto più, il cielo blu come solo sui monti, l’aria frizzante, il caldo quasi estivo, la bibita fredda all’arrivo, lo sguardo che non sa dove fermarsi, il cuore che riprendere i suoi battiti normali, il respiro che diventa sospiro, gli occhi si riempiono di bellezza. La Natura qua è meravigliosa. I prati sono verdissimi, gli alberi alti e alcune cime sono ancora innevate. Dall’alto è tutto così lontano, e il respirare riempie i polmoni e l’anima di una calma insospettabile dopo il tumulto del cuore dovuto alla salita.

La discesa invece è tutta un’altra cosa. Le scale di ferro fanno quasi più impressione della salita stessa, ma scendere è continuo cambio di prospettiva, piano piano le persone diventano più grandi e più vicine. Io voglio farla di nuovo! Ora per noi è quasi come un campo giochi. Saliamo corriamo facciamo video in diretta foto discese sulla corda come fossimo sullo slittino. Diciamo che la serietà l’abbiamo lasciata là in cima, a un passo dal cielo, e qua siamo tornate bambine mentre Tomas, Ale e Antonella salgono sul percorso almeno altre 3 volte con una facilità imbarazzante.

Ora è già arrivato il momento di rientrare in città. La stanchezza si fa un pò sentire e il viaggio di ritorno lo faccio quasi tutto nel dormiveglia, pensando che anche stavolta, inaspettatamente, cuore gambe testa e sopratutto fiato hanno dato il meglio di sè. Anche se, ovviamente, con un allenamento mirato si può di certo migliorare e di molto.

Il mio parere è che è stata un’esperienza fantastica, unica. Assolutamente da provare.
Le iscrizioni sono aperte fino al 24 giugno e si possono fare qua. Per rimanere sempre aggiornati seguite tutte le news sul sito ufficiale o sulla pagina facebook dell’evento.

#RedBull400

 


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