Roberto Rossi, Red per gli amici, è uno sportivo appassionato di fitness, running, corse a ostacoli ed eventi endurance. In particolare, le OCR (Obstacle Course Race), o MudRun, che sono delle gare di percorsi brevi, solitamente dai 5 ai 15 km su strada e percorsi sterrati, dove si alternano ostacoli naturali o artificiali, sono il pane per i suoi denti.
In Italia, tra questa tipologia di gare, la fanno da padrona le Spartan Race, gare durissime, anche di 30 km, dove, come veri spartani, bisogna guadare fiumi, attraversare vasche di fango o di acqua ghiacciata, scalare montagne di terra, trasportare tronchi, blocchi di cemento o sandbag per brevi tratti su terreno accidentale, arrampicarsi sulla corda e scavalcare muri e container. Tutto questo e molto altro ancora fa di questi sportivi, quando tagliano il traguardo, dei veri e propri guerrieri. Per sempre.
Red è uno di questi. Appassionato, determinato, motivato e disciplinato. L’allenamento per questo tipo di competizioni è, ovviamente, molto diverso da quello che serve per affrontare una corsa. Esiste poi il fattore imprevisto: ad alcune di queste gare ci si iscrive al buio, senza poter sapere la distanza, quanti ostacoli ci saranno sul percorso e quali tipi di prove ci saranno da superare.
Insomma, un mondo vicino ma lontanissimo da quello della corsa, dove il mettersi alla prova diventa inevitabilmente un cocktail carico di divertimento, fatica e adrenalina pura.
Oggi Red ci racconta, in questa intervista, come affronta, come si allena e cosa lo spinge a partecipare a queste gare.
Ciao Red, raccontaci questa tua passione per le corse a ostacoli. Quando e come ti sei avvicinato, sempre di più, alle Corse a Ostacoli?
Ciao SuperLù e buongiorno a tutti i lettori, ho una memoria che fa acqua da tutte le parti, ma ricordo come fosse ora il giorno in cui mi innamorai, nel 2013, delle Spartan Race guardando un video su Youtube. Quando poi sentii che la prima in Italia sarebbe stata a Milano nel 2014, beh il gioco era fatto. In quel periodo correvo circa due volte la settimana e andavo in palestra, senza un obiettivo specifico. Ma dopo la prima Spartan, ebbi una illuminazione: ne volevo ancora. E ancora.
Come si svolgono esattamente le OCR? Ci sono regole da rispettare?
Va fatto un distinguo un po’ tecnico. Le OCR appartengono al Campionato Italiano e internazionale OCR. In Italia sono rappresentatate dalla FIOCR e hanno regolamentazioni a cui i partecipanti devono uniformarsi. Come la regola delle Band (bracciali). Ogni atleta ha a disposizione infiniti tentativi per provare a superare un ostacolo. Nel momento in cui si rende conto di non farcela, perde uno dei tre bracciali. I tre bracciali servono per selezionare gli atleti più forti da invitare poi alle gare del campionato europeo e mondiale. Chiaramente tutti hanno diritto a terminare la gara anche se hanno perso tutti i bracciali.
Discorso diverso per le Spartan, vero e proprio format nato dall’addestramento militare, creato per portare gli atleti a dare il massimo, sia a livello fisico che mentale. Le Spartan, specialmente le Beast da +21km e 30-35 ostacoli, ti portano in posti dove non c’è anima viv. Tu, la natura, il tuo respiro, i tuoi muscoli. La tua voglia di farcela.
E gli ostacoli ovviamente. Se non riesci a superare un ostacolo, per esempio il giavellotto, paghi penitenza. Trenta burpees. Pushup, jump e clap hands over head. E sei costretto a farli perchè i Marshall ti controllano. Se gareggi nelle batterie Elìte te li contano proprio uno per uno (aiuto! ndr). Capita a volte di fare direttamente i burpees per superare gli ostacoli, se c’è fila al filo spinato o alla corda.
Qual è stata la gara più dura alla quale hai partecipato e quali solo gli ostacoli più difficili da superare?
La gara più lunga, ma quella che ho amato di più, per tutte le sensazioni e le emozioni che ho provato mentre partecipavo, è stata la Spartan Race Beast a Sparta, nel novembre scorso. Trenta km su e giù per i monti della Laconia, tra templi, vigneti, ulivi, fiumi, cave, rocce e spine. Anche qui è stata la passione a spingermi. Potevo forse esimermi dal partecipare alla prima Spartan Race in assoluto su suolo greco, con l’arrivo esattamente sotto la statua di Leonida? Quattro ore di fatica e sudore e 150 burpees, ripagati da ricordi che rivedo limpidi davanti ai miei occhi tutti i giorni.
Gli ostacoli che rientrano nella categoria forza sono sicuramente i più tosti. Trasportare catene da 30+ kg, grossi bucket pieni di sassi e tronchi su terreni impervi e in salita non è di certo una passeggiata. Quelli naturali tipo le vasche di fango, il filo spinato, i guadi nei torrenti li apprezzo perchè li vedo come momenti in cui mi mescolo con i miei elementi preferiti: l’acqua e la terra. Altri ostacoli come quelli di equilibrio, di precisione sono più tecnici: lì serve conoscere come superarli con il giusto approccio altrimenti paghi, e sono 30 burpees ogni volta.
Per portare a termine queste sfide bisogna avere forza fisica, potenza, resistenza, muscoli da esibire. Che tipo di allenamenti è necessario affrontare?
Tutte le capacità motorie sono coinvolte, dal cardio, alla forza, all’esplosività, alla potenza. Muscoli da esibire ok, ma ricordiamoci che il muscolo pesa e sia nella corsa che negli ostacoli, tipo le monkey bar o le monkey ring, grosso e rigido rispetto a magro e elastico, il secondo caso sicuramente fa meno fatica.
Gli allenamenti pertanto devono essere misti. Ricordiamoci che si tratta di corse, quindi allenamenti cardio uniti a esercizi di potenziamento del core, delle gambe e delle braccia sono fondamentali. Io mi esercito con circuiti HIIT e spesso ne creo di miei a stazioni. Decido una lunghezza in km da percorrere, visualizzo la location e ogni determinato km inserisco un esercizio di functional (20/30 rep) che attiva una determinato gruppo o catena muscolare. Poi alle volte attrezzo addirittura location, palestre o parchi, con molti ostacoli che ho ricreato prendendo spunto dalle spartan e dalle ocr e li mi diverto un mondo. Se dovessi darti una ricetta potrebbe essere: 60 resistenza e intendo cardio, 20 forza/potenza, 20 tecnica.
Anche l’alimentazione ha la sua importanza. Cosa mangiare prima e subito dopo la gara?
Qui è soggettivo. Conosco atleti che non mangiano mai prima di una gara e anche io mi limito a frutta secca, una barretta di carbo, miele e tante acqua. In questo tipo di corse l’idratazione è fondamentale. Per cui acqua, gel energetici, carbo e zuccheri. Quelli sono da portare sempre con sé, specie per le gare più lunghe.
Dopo la gara cosa si fa? Si beve una birra! che è una primaria fonte di idratazione e principi nutritivi. Chiaro è che, se dopo una gara ne hai un’altra nella stessa giornata, come spesso può accadere, le barrette di cereali e fibre sono insostituibili, così come i dischi di mais.
A Le Castellet, in Francia, allo Spartan Trifecta Day, ho praticamente mangiato per un giorno intero solo quelle e sono riuscito a finire 3 Spartan in un giorno. E acqua, acqua, acqua. Per quello che riguarda il periodo di preparazione, il discorso diventa complesso ma è sempre la disciplina la parola d’ordine. Riso, pollo e verdure non sono mai il trionfo della soddisfazione del gusto ma stare attenti a quello che si mangia fa sicuramente la differenza, sopratutto in gara.
L’abbigliamento che un vero Spartano deve adottare, in cosa consiste? Quali le scarpe più adatte tra fango, corsa, acqua e terreni impervi?
Io sono per l’essenzialità. Di solito dopo nemmeno un chilometro sei già fradicio o sporco di fango quindi maglietta e calzoncini di tessuto tecnico. Tubolari a compressione per le braccia e i polpacci sono consigliabili specie per le lunghe percorrenze e se la temperatura non è tanto mite.
Discorso importante va fatto per le scarpe, fondamentali se avete in mente una particolare performance: devono essere leggere ma con una buona tenuta del piede. Le caratteristiche principali devono essere quelle delle scarpe da trail running ovvero la robustezza, la leggerezza, la capacità di non assorbire acqua e una suola con un buon grip per far presa su terreni sconnessi. La tomaia deve essere robusta ma non rigida e capace di scaricare l’acqua. Reebok, Salomon, Innov8 sono le migliori, a mio avviso.
Nonostante siano race molto da uomini duri e impavidi, mi sembra che in queste manifestazioni la componente femminile sia sempre più in aumento. E’ così?
Le Spartane e, in generale, le donne che partecipano alle OCR sono una sorpresa continua. Forti, risolute, determinate e con una fierezza che non puoi non ammirare. In tre anni ne ho conosciute tante, da quelle più allenate e fit-up che a stargli dietro era una impresa, a quelle che provavano per la prima volta un po’ intimorite e che sono arrivate fino alla fine con i loro tempi, i loro burpees nelle gambe e un sorriso orgoglioso infangato e stupefacente.
La cosa sorprendente è che non sono solo ragazze ma anche mamme e signore desiderose di mettersi alla prova. Donne capaci di sporcarsi di fango ed essere stilose e eleganti una volta dismessi i capi infangati. (sempre detto che il look è tutto!, ndr)
Ci sono palestre o allenatori che facciano training mirato per potersi misurare nelle Ocr, anche solo per divertimento e poter tagliare il traguardo conquistando la medaglia?
Il fenomeno Spartan e OCR ha raggiunto ormai una diffusione molto ampia per cui esistono palestre e campi di allenamento gestiti da atleti, con una discreta formazione, esperienza e fama, ormai in tutta Italia. E’ una vera e propria disciplina sportiva, anche se non ufficializzata, per cui l’allenamento è diventato una conditio sine qua non necessaria per chi vuole, non soltanto partecipare, raggiungere determinate performance.
Odio usare il termine obiettivo in ambito fitness, uso molto più volentieri il concetto di desiderio/volontà. Finire una Spartan senza fare burpees oppure una OCR con tutti i bracciali al polso può essere una volontà a cui si tende dopo aver partecipato a qualche gara a livello amatoriale per curiosità. E’ inevitabile, una volta raggiunto un certo livello, aspirare ad una sfida più ingaggiante e impegnativa. Un po’ come dopo la prima maratona, o mezza, la volta successiva proviamo ad abbassare il tempo di percorrenza allenandoci meglio e in modo più scientifico. Il desiderio di migliorare ti porta ad approcciare il tutto con una certa disciplina per cui anche la tua vita cambia, togli cose inutili e vizi e ti concentri su quello che vuoi. E’ un mood in cui ti ritrovi e scopri poco alla volta che ti piace.
Quali sono i tuoi obiettivi, e i tuoi progetti, per il 2018?
Nel 2016 ho concluso la mia prima Spartan Trifecta partecipando alle tre gare sulle 3 lunghezze ovvero la Sprint (5+ km e 20+ ostacoli), la Super (13+ km e 25+ ostacoli) e la Beast (21+ km e 30+ ostacoli) e la soddisfazione è stata notevole. Il 2017, a livello atletico, per me è stato sorprendente. Faccio fatica ancora a crederci perchè ho portato a termine due Spartan Trifecta a LeCastellet (Francia), e a Sparta (Grecia), una Super (Orte), una Sprint (Malpensa), la Hurricane Heat Spartan Endurance da 5 ore (Taranto), due Maratone (Ibiza e Atene), due Mezze Maratone (Milano), la Virgin Obstacle Race e la Wings For Life, sempre a Milano.
Il 2018 lo vedo innanzitutto come un mettere a disposizione la mia esperienza, i miei consigli e insegnamenti a chi sente il desiderio di mettersi alla prova in questa disciplina, divertente ma impegnativa. Da domenica 4 febbraio infatti inizierò dei corsi a Milano, la domenica mattina presso la Crossfit M1 (via Legnone 54, zona Maciacchini). Si tratta di una ricetta di 2 ore di allenamento articolate tra JointMobility, Bodyweight, Percorsi Hiit, Running e tecniche per ostacoli. A latere, sto aprendo una asd che si chiama HH365, dove verranno proposti corsi di fitness a tutti i livelli, su richiesta. Ovviamente continuerò a partecipapre alle Spartan sul suolo nazionale e non, ad alcune OCR e a qualche evento endurance, come la Hurricane Heat 12h e se riesco l’Agoge. Ma di queste sfide ve ne parlerò più avanti. Meglio andare per gradi. Aroooooo!!!!
Grazie Red per queste intervista esaustiva.. chissà, forse ci vedremo sulla linea di partenza! E se voi vi siete incuriositi, ecco dove potete contattarlo, seguirlo o partecipare ai nouvi corsi che prenderanno il via domenica 4 febbraio
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