Ha registrato il tutto esaurito l’evento organizzato domenica 12 marzo alla Cascina San Fedele, per l’ultimo lungo prima della EA7 Emporio Armani Milano Marathon. Il punto di ritrovo all’interno del Parco di Monza è stato infatti teatro di una straordinaria partecipazione da parte di tanti runner appassionati, milanesi e non. Questi i numeri: 400 partecipanti, 26 pacer, 13 andature e, a scelta, percorsi da 10, 20 o 30 km con giri ad anello ogni 10 chilometri, davanti alla Cascina.
Renzo Barbugian, il direttore d’orchestra di questa mattinata all’insegna dell’ultimo allenamento lungo prima della gara del 2 aprile, e tutti i suoi musicisti, hanno organizzato in maniera impeccabile quello che ormai è un appuntamento fisso nel Parco monzese. Appuntamento da non perdere per chi sta preparando la Maratona o vuole allenarsi per i 10, i 20 o i 30 km con il sostegno e la compagnia di un pacer, coloro che ti aiutano a tagliare il traguardo e a raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato, con entusiasmo, motivazione ed energia. Ovviamente gambe, cuore e testa dovete mettercele voi.
Renzo Barbugian, ambassador della Miano Marathon, è un runner appassionato che a Milano e nell’hinterland, e non solo, tutti ormai conoscono. Un runner che ha fatto della sua passione uno stile di vita. Maratoneta e ultra maratoneta, ha iniziato a correre nel 2005 e da diversi anni è collaboratore della Milano Marathon. «Il lungo prima della Maratona», evento pubblico su facebook e sul sito ufficiale della Maratona, è frutto di questa collaborazione. Dal 2011, tre settimane prima della Maratona di Milano, alla Cascina San Fedele, in posizione strategica all’interno del Parco, viene infatti organizzato questo allenamento gratuito e aperto a tutti, previa iscrizione via mail.
Il ritrovo è intorno alle 9 per registrarsi. La cascina offre la possibilità di spogliatoi e docce, nonché un ristoro finale e uno spazio riservato al massaggio, pre e post training. Logisticamente c’è tutto. Renzo, con fare deciso e anche un pò autoritario, richiede silenzio in modo da poter spiegare esattamente come funzionerà l’allenamento e presentare tutti i pacer ufficiali, gli stessi che troveremo sul percorso in gara. Per ognuna delle 13 andature ci sono 2-3 pacer. Ognuno di loro possiede un palloncino sul quale è scritto il tempo finale di arrivo in Maratona. I pacer per i tempi finali in maratona sono per le 3,00 ore, poi uno ogni 10 minuti (3, 10 – 3, 20 ecc) fino 4,15 – 4,30 – 4,45 –
Una volta suddivisi, diciamo così, nelle griglie, si parte. Per me oggi è la prova del nove. Mi sono iscritta alla Maratona per un colpo di testa, senza neanche sapere esattamente perché. Non mi sono allenata, ne mi sto allenando per poterla affrontare. Quarantadue chilometri e centonovantadue metri. So cosa vuol dire. L’ho fatta per la prima volta l’anno scorso ed è stata una sofferenza, nonostante tutto l’allenamento. O forse per quello. Son partita che ero già stanca.
Quindi oggi volevo provare a fare i 30, dopo i 21 di domenica scorsa. Decido di stare con il gruppo delle 4 ore e 15, insieme ad alcune amiche. Partiamo e i pacer per i primi km vanno più veloci dell’andatura indicata e faccio fatica a tenere il passo, e non solo io. Mi distacco dal gruppone, forse poi rallentano un pò così riesco a raggiungerli di nuovo. Ma non ho voglia, ho dolore alla gamba.
Poi ci sono sempre i fenomeni, e non parlo dei pacer. Ma dei partecipanti. Quelli che si mettono nel gruppo più lento e poi corrono davanti ai pacer, anziché dietro o di fianco, per far vedere che loro sono più bravi e più veloci, non rendendosi conto che portano il gruppo ad accelerare inconsapevolmente. Fortuna che invece i pacer sono bravi e non si fanno condizionare.
Per non parlare dei bauscia, quelli di una certa età, che tampinano le donne con le loro battute infelici e parlano urlando tutto il tempo, per dieci, venti trenta chilometri senza rendersi conto che sono noiosi, fastidiosi e sopratutto fuori luogo, fuori contesto, e che forse se stessero zitti sarebbe buona pace per tutti quanti. E invece no.
E non ultimo, quelli che non hanno ancora capito che la strada non è tutta loro. Che non esisti solo tu, nel parco. Che altri runner e altri ciclisti, e le famiglie e i cani hanno diritto quanto te di stare lì esattamente nello stesso posto e nella stessa ora in cui ci sei tu. Quelli che occupano tutta la strada e insultano gli altri che arrivano in senso opposto, che quasi i ciclisti si spamano contro un albero, e i cani si lanciano nel canale per non essere investiti da un’orda di runner disordinati. E niente, le regole della strada, queste sconosciute.
A parte questa piccola divagazione, capisco quasi subito che non è giornata. Mi tira il muscoo della coscia, dietro mi fa male. Il punto è che non sono motivata. All’ottavo km decido che al decimo, al primo giro di boa, mi fermo. Le scarpe nonostante siano nuove, non mi creano nessun problema. Anzi, devo dire che la scelta di prendere le Transcend 4 è stata ottimale. Dieci km ieri e 10 oggi, e nessun fastidio.
Alla fine del primo giro, mi ritrovo davanti alla Cascina e mi fermo. La corsa di 10km è stata illuminante. Il parco, gli alberi, i pacer e il pensiero del 2 aprile. Vedremo come va a finire, ma di certo ora ne ho la consapevolezza. Non fa per me. Non è la mia distanza.
Tra l’altro, il Parco di Monza è davvero bellissimo tra salitine e curve ed è molto allenante ma anche faticoso. In Cascina mangio qualche biscotto e bevo thè al ristoro che è posizionato proprio sul retro. Entro per scaldarmi e appena son dentro ho la visione dei due ragazzi che con i loro lettini liberi aspettano qualcuno che si faccia fare un massaggio post run. Li amerò per sempre. Ne approffitto immediamente per poter alleviare lo strappo che sento alla gamba.
Piano piano iniziano ad arrivare i pacer con i partecipanti più veloci.. Chi si è fermato al primo giro, al secondo. Faccio due chiacchiere con Renzo. Sto un pò al sole, vado a cambiarmi intanto che aspetto le ragazze che oggi correvano i loro primi trenta chilometri, per allenamento alla Maratona o solo per sfidarsi, e questa è l’occasione giusta senza pressione ne ansie che una gara ti crea. E per vedere a che punto dell’allenamento, fisico e mentale, si è.
L’organizzazione di tutto è praticamente perfetta. Complimenti davvero a Renzo, e a tutti quelli che hanno aiutato dietro le quinte, che nessuno sai mai esattamente tutto il lavoro che c’è dietro alla preparazione di certi eventi. Dai permessi, all’acqua, alla musica, ai volontari per il deposito borse, per le iscrizioni, per i ristori, per i palloncini, per decidere i percorsi e così via. Un lavoro notevole. Complimenti davvero a tutti loro, che mettono la propria passione al servizio della passione altrui per la corsa. E complimenti a tutti quelli che hanno corso i oro primi, o forse no, 10, 20 e 30 km. Bravissimi tutti. Ci vediamo in Maratona!
Informazioni e iscrizioni alla Maratona EA7 Emporio Armani Milano Marathon
molto bello e scritto molto bene. complimenti a tutti voi super runners!!!!
Grazie mille Elisabetta. Diventa anche tu una super runners! ti aspettiamo a qualche corsetta 🙂